Gela | sabato mattina La conferenza stampa al comune di gela

L'Ncd, «Il protocollo d'intesa Eni è da rifare»

Lucio Greco: «Io l'avevo detto di non firmare»

Il Nuovo centrodestra con il suo leader rivendica i forti dubbi espressi già alla vigilia del protocollo d'intesa siglato a Roma il 6 novembre scorso

di Giuseppe Maria Tinnirello

Il candidato sindaco dell'Ncd Lucio Greco (da sinistra), il deputato nazionale Alessandro Pagano e il consigliere Farruggia
Il candidato sindaco dell'Ncd Lucio Greco (da sinistra), il deputato nazionale Alessandro Pagano e il consigliere Farruggia

Il Nuovo centrodestra a Gela scalda i motori e così, sabato mattina, insieme con il suo candidato a sindaco in pectore Lucio Greco, ha convocato una conferenza stampa nell'aula consiliare del municipio.

Dall’incontro, a cui hanno preso parte il deputato nazionale Alessandro Pagano e il consigliere comunale Luigi Farruggia, è emerso forte l'intento di rimettere in discussione il Protocollo d’intesa sulla raffineria Eni di Gela, siglato a Roma il 6 novembre scorso al ministero dello Sviluppo economico. Un protocollo “unilaterale” – come lo ha definito in conferenza stampa Farruggia – perché non lascia margini di trattativa e tutela gli interessi dei lavoratori dello stabilimento Eni solo “compatibilmente” – si legge nel documento – con le esigenze della raffineria, “esigenze che – ha affermato l'avvocato Greco – non vanno certo nella direzione di una vera e concreta tenuta dei livelli occupazionali, e non parlo solo del diretto dove ci sono già 600 famiglie pronte ad andar via da Gela, ma anche e soprattutto dell’indotto, perché sono quelli i lavoratori che rischiano di più, senza dimenticare il vuoto che si verrebbe a creare da qui al 2017 quando dovrebbe partire questo protocollo d’intesa”. Greco stizzito ha poi dichiarato nel corso della conferenza stampa che “il sindaco dice che c’è qualcuno che sobilla i lavoratori”, ed esibendo un documento del Mise ha tenuto a precisare che “non è Lucio Greco a scrivere che ad oggi le prospettive dei biocarburanti sono incertema lo stesso ministero dello Sviluppo economico in un documento ufficiale, il cosiddetto Sen, acronimo di Strategia Energetica Nazionale, presentato al consiglio d’Europa”.

L’esponente del Nuovo centrodestra e presidente dell’associazione “Cittadini per la giustizia” si è quindi soffermato sui numeri: “Su 2 mld e trecentomilioni di euro di investimento complessivo – ha detto –  1 mld e 800milioni vanno alla perforazione ed estrazione di oro nero che poi viene raffinato fuori del nostro territorio, 220 mln di euro al progetto della bioraffinazione sul quale ci sono fortissime riserve come ho avuto modo di documentare al ministero dello Sviluppo economico lunedì scorso nell’incontro romano, e appena 600 milioni sono destinati al risanamento ambientale. Si capisce, quindi, come questo protocollo penalizzi fortemente il territorio di Gela perché si vorrebbero cancellare sessant’anni di industria nella nostra città allorquando paradossalmente ci potrebbe essere un’industria più ecocompatibile se solo l’Eni convertisse la centrale a gas pittosto che a pet-coke, riavviando la linea 1 in modo da mantenere i livelli occupazionali non solo nel diretto ma soprattutto nell’indotto, poiché i lavoratori di quest’ultimo non hanno né ammortizzatori sociali, né un futuro lavorativo, né tantomeno un salario”.

Gli fanno da cassa di risonanza le parole del deputato nazionale Alessandro Pagano che senza mezzi termini ha dichiarato in conferenza stampa: “Il Protocollo va riaperto anche nell’interesse dell’Eni, proprio ora che il prezzo del petrolio è crollato del 40%, e poi va sostituito il management”. E ai sindacati: “Sorprende come non si siano messi d’accordo se continuare a mantenere in vita questo protocollo d’intesa o se invece non rimetterlo in discussione. Noi, così come il nostro ministro Angelino Alfano, siamo senza dubbio per quest’ultima ipotesi”. “Aspettiamo ancora una risposta da parte del Mise – ha dichiarato Farruggia a margine della conferenza stampa – ringrazio comunque a nome dei componenti del nuovo centrodestra e di tutta la cittadinanza l’on. Pagano, perché credo che abbiamo fatto tutto il possibile per rimettere in discussione questo protocollo che è blindato”.

Sabato 6 dicembre 2014