Insediamento oggi dei 30 consiglieri comunali. Non sono mancati momenti di frizione in aula

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Gela | stamane alle 10,30 nell'aula consiliare

Insediamento oggi dei 30 consiglieri comunali
Non sono mancati momenti di frizione in aula

Secondo il consigliere Casano (Megafono) gli atti del sindaco Messinese sono nulli

di Giuseppe Maria Tinnirello

Un momento della prima seduta del consiglio comunale
Un momento della prima seduta del consiglio comunale

“Giuro di adempiere alle mie funzioni con scrupolo e coscienza nell’interesse del Comune, in armonia agli interessi della Repubblica e della Regione”. Con questa formula si sono insediati stamane il sindaco Domenico Messinese e i 30 consiglieri – ventinove, per la verità, mancava il grillino Enzo Giudice – del civico consesso. Che però parte già costellato di polemiche. Neanche il tempo di profferire le parole di rito da parte della consigliera più suffragata, Alessandra Ascia (ex Udc-ex Mpa-Pd) che per questo è stata chiamata a presiedere la prima seduta del nascituro consiglio comunale, che scoppiano le prime polemiche. Ad aprire le danze è il consigliere comunale Carmelo Casano primo degli eletti nella lista del Megafono, che solleva una questione di non poco conto: “Se il sindaco deve ancora giurare – dice Casano – mi spiega come ha fatto a licenziare gli atti amministrativi? Chiedo che questi atti vengano trasmessi alla Prefettura per l’annullamento della giunta comunale, compresa la nomina della collaboratrice di staff del sindaco (Rita Scicolone, ndr)”. Ma il notaio di turno di questa prima turbolenta seduta consiliare, il dottor Antonino Grisanti, dirigente del settore Affari Generali pare fino a settembre-ottobre vista la rotazione dei dirigenti decisa dal sindaco Messinese, citando il sesto comma dell’art. 125 del Testo Unico, sostiene che “gli atti sono validi”.

Casano però non sembra essere intenzionato a mollare la presa e attacca chiedendo il commissariamento di tutti i dirigenti. Gli dà man forte il consigliere Vincenzo Cirignotta (Pd): “Stiamo iniziando male questa legislatura. Noi chiediamo solo che venga rispettata la legittimità degli atti posti in essere dal sindaco e dalla giunta. Lei (Grisanti, ndr) è il notaio della seduta e deve darci una risposta esaustiva”. Seduto, dagli scranni più alti dell’emiciclo – anche se ha la forma di un ferro di cavallo con gli angoli – l’ultimo alla sinistra (ma è un centrista) della presidentessa Ascia, si fa sentire Guido Siragusa (anche lui ex Udc e ora passato al Polo civico dell’ex direttore generale del comune Renato Mauro): “Per sessanta giorni è mancato l’organo di controllo degli atti amministrativi – dice Siragusa –. Il problema è vedere se sono atti che riguardano l’ordinaria o la straordinaria amministrazione”. Un vero e proprio assist per il sindaco Messinese, che si fa forte della necessità di evitare una vacatio amministrativa e si difende: “Vi è una procedura in essere sia a livello normativo che in atti. Nel momento in cui viene proclamato il nuovo sindaco, il vecchio sindaco decade, e per evitare la paralisi della macchina amministrativa si deve essere immediatamente operativi”.

“Ma il sindaco, dopo la sua elezione, ha giurato davanti al segretario nella fase di insediamento della giunta, sì o no?”, incalza il consigliere del Partito democratico Giuseppe Ventura chiedendo la parola, a cui dà man forte Casano: “Gli assessori hanno giurato davanti al segretario generale, ma il sindaco no! Io non mi preoccupo del sindaco ma piuttosto dei dirigenti; se continua così non vengo più in consiglio comunale”. Evidente la critica di Casano nei confronti dei dirigenti comunali, tant’è che le sue lagnanze continuano anche a margine dell’assemblea quando rilascia le sue dichiarazioni: “Solo a Gela possono avvenire di questi fatti – si sfoga il consigliere – sembriamo a Striscia la notizia. Il sindaco ha detto che si è informato, e io gli ho risposto che lo hanno informato male perché i nostri amministratori non politici, dirigenti o segretari generali che siano, hanno consigliato male il sindaco inducendolo a sbagliare. Gli atti che ha fatto sono tutti nulli, perché poteva fare solo atti urgenti e indispensabili, e questi andavano fatti con più prudenza. Per questo ho chiesto che gli atti vengano inviati in Prefettura perché sono sicuro che il prefetto li annullerà tutti”. Sempre a margine non si fa attendere la replica di Messinese che ci assicura che da quando il sindaco non presta più giuramento davanti al prefetto, prassi in uso una volta, le cose sono cambiate. Lo stesso dirigente Campisi – pare anche lui facente parte dell’ufficio di staff del sindaco – ci conferma che trattasi di consuetudine ormai in uso da tre legislature. 

Tanto riportiamo quanto è il clima in cui si è svolta la prima seduta consiliare, e quasi a conferma di ciò si deve registrare l’addio del segretario generale Giuseppe Tumminello che ha deciso di lasciare il comune dopo un anno di reggenza per dissapori – dicono i bene informati – con l’amministrazione in carica.

Ma all’ordine del giorno di questa “caldissima” giornata di luglio non c’era solo l’insediamento dei neoconsiglieri, ma anche l’elezione del neopresidente del consiglio comunale, e dopo l’ennesima bagarre in aula si inizia a votare. Sono le 12,18 quando si comincia la conta dei voti, e su 29 consiglieri votanti 11 voti vanno alla piddiina Alessandra Ascia, 1 voto al consigliere Cascino e 1 al consigliere Sammito entrambi della lista civica “Un’altra Gela” facente capo all’ex candidato a sindaco Lucio Greco, 4 voti li prende il pentastellato Simone Morgana, 4 Casano, 2 Caruso e 2 Napolitano, 1 Comandatore e 1 Farruggia (Salvatore). Si sono registrate inoltre 1 scheda nulla e 1 bianca. A quorum non raggiunto (era richiesta la metà più uno) il consigliere Vincenzo Cascino chiede il rinvio della votazione per martedì 28 luglio, ma qualcuno degli astanti dal fondo dell’aula consiliare lancia la battuta che non sarebbe stato possibile perché giorno di mercato settimanale, quindi giù con un’altra votazione sulla richiesta di Cascino che viene bocciata con 14 voti favorevoli e 15 contrari. Alla fine si trova la quadratura de cerchio sulla proposta del consigliere Carmelo Orlando che propone di tornare a votare per il presidente del Consiglio comunale giovedì 30 luglio. L’esito della votazione gli dà ragione: 17 favorevoli e 12 contrari. Passa la proposta Orlando. “Giovedì non c’è il mercato”, chiosa sempre quello di prima dal fondo della sala.

Giovedì 23 luglio 2015

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