di Giuseppe Maria Tinnirello
Terza seduta, ieri sera, del consiglio comunale con all’ordine del giorno l’elezione del presidente del civico consesso. Alla fine l’ha spuntata Alessandra Ascia con 11 voti, già candidata in pectore del Pd nelle due sedute precedenti. Per la verità i contendenti allo scranno presidenziale erano almeno altri due del suo stesso partito, Antonino Biundo, che poteva far valere i suoi agganci con il Megafono di Crocetta, ed Enzo Cirignotta, che ieri sera ha tentato senza riuscirci il salto della quaglia con Un’altra Gela, la lista civica scesa in campo in campagna elettorale a sostegno del candidato a sindaco Lucio Greco. Alla seconda votazione – nella prima non si era raggiunto il quorum dei 16 voti utili – l’orologio segnava le ore 22,55 e Biundo, come il grillino Enzo Giudice, ha ottenuto 9 voti, una la scheda bianca.
Anche nella seduta agostana di ieri si sono tentati inciuci e trasversalismi, che forse sarebbe meglio definire attendismi dell’ultima ora, visto che in apertura di seduta gli ormai ex autonomisti Salvatore Scerra e Crocifisso Napolitano, che si rifanno al deputato regionale ex Mpa (Movimento per l’autonomia) poi divenuto Pds (Partito dei siciliani) confluito ora in Forza Italia, l’onorevole Pino Federico, hanno formalizzato la costituzione e quindi il loro passaggio al gruppo consiliare di Berlusconi. Alla Ascia sono andati i voti dei 7 consiglieri Pd, i 2 del Polo Civico Popolare e, appunto, i 2 di Forza Italia; al pentastellato Giudice sono andati i 5 del M5s più 3 oppure tutti e 4 i voti della lista civica di centrodestra Un’altra Gela, mentre a Biundo dovrebbero essere stati assegnati i 5 voti del Megafono più i 3 della lista civica di centrosinistra Gela Città. I due voti dei consiglieri di Reset 4.0 hanno fatto la differenza andati evidentemente o a Giudice o a Biundo oppure divisi a metà. Per la cronaca va registrato, nel corso di un’interruzione della seduta per permettere le consultazioni sul voto tra i gruppi consiliari, uno scaramuccia verbale tra il neoforzista Napolitano e Luigi Farruggia – ex consigliere del Nuovo centrodestra (l’Ncd che fù) e padre dell’attuale consigliere di Un’altra Gela – sul voto da esprimere per la presidenza del Consiglio.
La seduta di ieri sera passerà comunque agli annali del consiglio comunale per la votazione tutta in rosa perché anche la vicepresidenza del consiglio è andata ad una donna, Maria Pingo del Megafono, che alle 23,25 è stata proclamata con 13 voti favorevoli, mentre 5 voti sono andati al 5 stelle Angelo Amato, 4 al suo collega di partito Vincenzo Giudice, 4 a Francesca Caruso di Reset 4.0, 2 voti all’altro Megafono, Giuseppe Guastella, e 2 alla Comandatore di Un’altra Gela.
È quasi mezzanotte quando si passa all’altro punto all’ordine del "giorno" (si fa per dire), ch’è l’elezione della commissione elettorale comunale (L. 21 dicembre 2005 n. 270). Il consigliere Ventura chiede il rinvio a giorno 24 agosto alle 20,30 per la trattazione; gli risponde piccato il consigliere Siragusa che “queste cose vanno concordate”. Messa ai voti la proposta di Ventura viene bocciata con 15 no 14 sì e 1 astenuto. Siragusa prende la palla al balzo per una boutade: “Chi è la maggioranza e chi l’opposizione in questo consiglio?” – chiede al segretario generale che, un pò spiazzato fors’anche per l’ora tarda, di primo acchito risponde che non sa rispondere –. “Dovrei avere i registri elettorali, ma comunque – si riprende – è evidente che c’è una maggioranza politica rappresentata qui dai cinque consiglieri 5 stelle che sono quelli che hanno votato il sindaco e che sono minoranza consiliare, e una maggioranza consiliare fatta dagli altri venticinque consiglieri” che di fatto sono l’opposizione politica. In realtà la provocazione di Siragusa ha un suo fondamento politico perché mira a far deflagrare la contraddizione dei consiglieri di Un’altra Gela che dicono di essere “l’opposizione dell’opposizione”, quindi maggioranza, ma ha anche una sua ratio amministrativa perché per eleggere la commissione elettorale ci vogliono due componenti della maggioranza “consiliare” e 1 della minoranza, anch’essa “consiliare”. Le contraddizioni esplodono subito al momento del voto quando Guastella (Megafono) riporta 13 voti seguito da Giudice (M5S-minoranza consiliare) con 5 voti e da Domenica Comandatore (Un’altra Gela-minoranza/maggioranza consiliare), seguono Malluzzo (2 voti) e Crocifisso Napolitano (1 voto). Con l’elezione dei componenti supplenti si dichiara chiusa la seduta alle ore 00,30 con i consiglieri Gallo e Ventura del Pd che ottengono rispettivamente 8 e 5 voti, e Totò Sammito di Un’altra Gela che con 4 voti cede il passo a Virginia Farruggia (3 voti) del Movimento 5 stelle…maggioranza politica/minoranza consiliare.
Mercoledì 12 agosto 2015
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