di Giuseppe Maria Tinnirello
“Non firmate quell’accordo”. È il monito del presidente dell’associazione “Cittadini per la giustizia”, l’avvocato Lucio Greco, che, dopo l’ipotesi di accordo siglato a Roma al ministero dello Sviluppo economico in merito alla vertenza Eni del sito di Gela, prende posizione in vista dell’incontro finale che si terrà al Mise il prossimo 6 novembre. “Non firmate quell’accordo – ribadisce con forza Greco – se non dopo aver approvato una legge speciale che garantisca tutto quello che si andrà a sancire in un accordo che non preveda – tiene a sottolinearlo – la chiusura della raffineria. Io dico che bisogna garantire il sito industriale innovandolo e mettendo in sicurezza tutti gli impianti che possono ancora essere produttivi garantendo occupazione vera, e sempre nel rispetto dell’ambiente”. Greco poi continua ricordando che l’Eni fino ad ora ha disatteso gli accordi di investimenti sbandierati sia del 2011 che del 2013, riducendo invece le maestranze.
“Non firmate quell’accordo”. È il monito del presidente dell’associazione “Cittadini per la giustizia”, l’avvocato Lucio Greco, che, dopo l’ipotesi di accordo siglato a Roma al ministero dello Sviluppo economico in merito alla vertenza Eni del sito di Gela, prende posizione in vista dell’incontro finale che si terrà il Mise il prossimo 6 novembre. “Non firmate quell’accordo – ribadisce con forza Greco – se non dopo aver approvato una legge speciale che garantisca tutto quello che si andrà a sancire in un accordo che non preveda – tiene a sottolinearlo – la chiusura della raffineria. Io dico che bisogna garantire il sito industriale innovandolo e mettendo in sicurezza tutti gli impianti che possono ancora essere produttivi garantendo occupazione vera, e sempre nel rispetto dell’ambiente”. Greco poi continua ricordando che l’Eni fino ad ora ha disatteso gli accordi di investimenti sbandierati sia del 2011 che del 2013, riducendo invece le maestranze.
Giovedì 30 ottobre 2014
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