Operazione della Guardia di Finanza a Gela. Nove arresti per ricettazione, furto e falso

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Gela | su impulso della procura della repubblica

Operazione della Guardia di Finanza a Gela
Nove arresti per ricettazione, furto e falso

Il gip, dietro richiesta della procura, ha disposto tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, una di arresti domiciliari e cinque di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

di Giuseppe Maria Tinnirello

L'operazione della Guardia di finanza di Gela
L'operazione della Guardia di finanza di Gela

Rubavano piombo, rame e benzina che poi rivendevano a prezzi “speciali”. Il nucleo mobile della Guardia di finanza di Gela ha eseguito stamane nove misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, tre dei quali in carcere. Le indagini, coordinate dalla locale procura della Repubblica, hanno consentito di far emergere “sistematiche e continuative attività illecite” – si legge in un comunicato congiunto della procura e della Guardia di finanza – messe in atto da numerose persone, tra cui alcuni dipendenti di un’impresa impegnata nella bonifica del tratto di mare antistante il litorale gelese.

Oltre al furto e alla ricettazione i reati contestati dalla procura gelese sono quelli di falso, danneggiamento e simulazione di reato. Le indagini, infatti, hanno consentito di portare alla luce il furto non solo dei motori dei piccoli natanti presi di mira all’interno del porto rifugio di Gela, ma addirittura di intere imbarcazioni, con relativa falsificazione dei documenti.    

Rubavano piombo, rame e benzina che poi rivendevano a prezzi “speciali”. Il nucleo mobile della Guardia di finanza di Gela ha eseguito stamane nove misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, tre dei quali in carcere. Le indagini, coordinate dalla locale procura della Repubblica, hanno consentito di far emergere “sistematiche e continuative attività illecite” – si legge in un comunicato congiunto della procura e della Guardia di finanza – messe in atto da numerose persone, tra cui alcuni dipendenti di un’impresa impegnata nella bonifica del tratto di mare antistante il litorale gelese. Oltre al furto e alla ricettazione i reati contestati dalla procura gelese sono quelli di falso, danneggiamento e simulazione di reato. Le indagini, infatti, hanno consentito di portare alla luce il furto non solo dei motori dei piccoli natanti presi di mira all’interno del porto rifugio di Gela, ma addirittura di intere imbarcazioni, con relativa falsificazione dei documenti.    

Martedì 16 dicembre 2014

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