di Giuseppe Maria Tinnirello
Arrivata oggi al suo epilogo l’operazione "Fenice", scattata il 21 gennaio scorso, che portò al fermo di sei elementi di spicco della consorteria mafiosa nissena. L’operazione, portata a termine dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, dai Commissariati di Niscemi e Gela, e dalla Mobile di Cremona, coordinati dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta e dalla Dda, ha ora portato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta, Marcello Testaquatra, a emettere le relative ordinanze di custodia cautelare a carico dei sei soggetti già tratti in arresto.
La misura restrittiva fa seguito all’accertamento dei fatti-reato di estorsione e danneggiamento aggravato dalla finalità mafiosa. Il provvedimento del gip risulta essere a carico del gelese Alessandro Barberi, rappresentante provinciale di Cosa Nostra nissena e capo mandamento di Gela, Niscemi e Mazzarino; di Alberto Musto, nato a Vittoria ma residente a Niscemi, riconosciuto come nuovo reggente della famiglia mafiosa di Niscemi dopo la morte del suo capo storico Giancarlo Giugno; e di Luciano Albanelli, Fabrizio Rizzo, Salvatore Blanco detto "Turi paletta" e Alessandro Ficicchia, tutti di Niscemi. I sei raggiunti dall’ordinanza del gip sono allo stato rinchiusi nel carcere di Caltanissetta, tranne il Blanco che è detenuto nella casa circondariale di Cremona.
Martedì 11 febbraio 2014
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